9 Maggio: Festa dell’Europa, di Milena Bertani e Carlo Borghetti

Il 9 maggio è la Festa dell’Europa: in quel giorno del 1950, a Parigi, la stampa fu convocata per le sei del pomeriggio al Quai d’Orsay, sede del Ministero degli Esteri francese, per una comunicazione della massima importanza.

“L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L’unione delle nazioni esige l’eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania: l’azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania.”

Così diceva Robert Schuman, ministro degli Esteri francese, quando propose di mettere l’insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un’organizzazione alla quale avrebbero potuto aderire gli altri paesi europei.

Secondo Schumann, la fusione delle produzioni di carbone e di acciaio avrebbe assicurato subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e avrebbe cambiato il destino di queste regioni che per lungo tempo si erano dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici dei quali più costantemente erano state le vittime, rendendo così non solo impensabile, ma materialmente impossibile, una qualsiasi nuova guerra tra la Francia e la Germania.

Questa potente unità di produzione divenne la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, la CECA, e gettò le fondamenta reali dell’unificazione economica dei paesi fondatori. Francia, Germania occidentale, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, diedero vita alla prima di una serie di istituzioni europee sovranazionali che avrebbero condotto all’Unione europea, così come la conosciamo oggi.

Per comprendere l’impatto rivoluzionario di quel gesto basterebbe immaginare un’iniziativa analoga, realizzata oggi in uno dei vari punti “caldi” del mondo, teatro di continui conflitti armati.

La storia dell’Europa unita è fatta di pace, democrazia, solidarietà e libertà, così come di prosperità, uguaglianza, benessere e sostenibilità.

Abbiamo vissuto il periodo più lungo di PACE e STABILITÀ nella storia d’Europa, iniziato in quel lontano 1950 con la creazione delle Comunità europee: 76 anni dalla fine della seconda guerra mondiale.

Nel 1957, solo dodici degli attuali Stati membri erano democrazie. Oggi sono 27. L’Unione europea è l’unione di DEMOCRAZIE più grande al mondo. Tutti i cittadini dell’Unione hanno il diritto di votare e di candidarsi alle elezioni del Parlamento europeo e alle elezioni comunali, a prescindere dal luogo in cui vivono.

La clausola di SOLIDARIETÀ sancita dal Trattato sull’Unione europea, nel tempo si è estesa anche alle questioni economiche e in epoca di pandemia di COVID-19, che ha colpito tutti gli Stati membri dell’UE, alcuni in modo più grave di altri, ha superato ostacoli e barriere favorendo assistenza reciproca tra gli Stati membri, che seppure già impegnati a gestire le conseguenze della crisi al loro interno hanno apportato aiuto dove era maggiormente necessario.

La LIBERTÀ è uno dei valori fondamentali dell’Unione, che si esprime anche nel diritto dei cittadini di muoversi e soggiornare liberamente all’interno dell’Unione europea. Le libertà individuali sono tutelate dalla Carta dei diritti fondamentali come il rispetto della vita privata e la tutela dei dati personali, la libertà di pensiero, di religione, di assemblea, di espressione e d’informazione. L’Europa è di gran lunga il continente più libero al mondo.

L’allargamento è una delle più grandi storie di successo dell’Unione europea: negli ultimi 50 anni ha promosso la crescita economica e rafforzato la democrazia di paesi che uscivano da una dittatura, consolidando i principi comuni di libertà, democrazia, stato di diritto e un’economia di mercato. L’allargamento ha assicurato vantaggio sia agli Stati membri che ai paesi che hanno aderito all’Unione, contribuendo alla sicurezza e PROSPERITÀ dell’Europa.

L’integrazione europea si fonda da sempre sul principio di non discriminazione, che è alla base di tutte le politiche europee. La parità tra donne e uomini è uno dei valori costitutivi dell’Unione, riconosciuto fin dal 1957, quando il principio della parità di retribuzione e pari lavoro fu incluso nel Trattato di Roma. Il modello sociale europeo è stato un motore di UGUAGLIANZA.

Nell’Unione si parlano 24 lingue ufficiali e oltre 60 lingue autoctone regionali o minoritarie. L’Unione è basata sull’idea di “unità nella DIVERSITÀ”. L’IDENTITÀ nazionale è tutelata dal Trattato sull’Unione europea.

La RICCHEZZA CULTURALE dell’Europa ne fa la PRIMA DESTINAZIONE TURISTICA DEL PIANETA.

I cittadini dell’UE beneficiano di alcuni tra i più elevati standard ambientali al mondo. La CRESCITA VERDE è al centro della politica dell’UE per garantire che la crescita economica dell’UE sia sostenibile dal punto di vista ambientale. L’UE svolge inoltre un ruolo fondamentale nella promozione dello SVILUPPO SOSTENIBILE a livello mondiale:

“Lo sviluppo sostenibile è una questione complessa, ma si tratta di un concetto semplice: fare in modo che la nostra crescita economica ci consenta di mantenere un modello che dia risultati equi per l’intera umanità, e assicurare che gli esseri umani non consumino più risorse di quelle che la Terra può offrire.”

Il 9 maggio 2021, in occasione della giornata dell’Europa, si apre una nuova pagina grazie all’avvio della CONFERENZA SUL FUTURO DELL’EUROPA, nata con l’obiettivo di promuovere un ruolo attivo e determinante dei cittadini europei nella costruzione del futuro dell’Unione, mediante una piattaforma digitale multilingue dedicata alla raccolta e diffusione dei contributi. https://futureu.europa.eu/

Abbiamo l’occasione storica di delineare la nostra Europa. Non perdiamo questa opportunità per continuare a garantire la pace tra i popoli, la democrazia, la solidarietà e libertà tra gli individui nel rispetto delle loro diversità, assicurando i principi di integrazione e uguaglianza, favorendo prosperità e benessere, rispettando la sostenibilità della casa comune, il nostro Pianeta.

Milena Bertani, Presidente AICCRE Lombardia
Milena Bertani, Presidente AICCRE Lombardia
Carlo Borghetti, Segretario Generale Aiccre Lombardia