Aiccre Lombardia e la Fédération Nationale des Communes Tunisiennes in visita nelle province di Lodi e Pavia

Un momento di confronto e condivisione per dare inizio ad una proficua collaborazione tra Lombardia e Tunisia grazie alla conoscenza del sistema delle autonome locali e di sviluppo locale e territoriale lombardo, consacrato in successivi gemellaggi e scambio di buone pratiche. Dal 29 novembre al 2 dicembre il presidente Milena Bertani, accompagnata da alcuni rappresentanti della direzione regionale Aiccre, ha accompagnato una delegazione della Fédération Nationale Des Communes Tunisiennes in visita nelle province di Lodi e Pavia.

La federazione era rappresentata dal presidente Adnen Bouassida e dalla responsabile per la cooperazione internazionale Soumaya Elouaer.

<<La proposta di programma è stata sviluppata tenendo conto delle esigenze espresse dall’Associazione Fédération Nationale des Communes Tunisiennes – spiega la presidente di Aiccre Lombardia Milena Bertani – riguardo la possibilità di conoscere buone pratiche messe in atto dalle comunità locali e territoriali lombarde in tema di sostenibilità, resilienza, sviluppo economico sociale e territoriale coerenti con lAgenda 2030 delle Nazioni Unite al fine di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni nei comuni tunisini>>.

L’incontro segna l’avvio dell’accordo di collaborazione tra le due realtà con l’obiettivo di migliorare le conoscenze e le competenze di amministratori locali, cittadini, associazioni e organizzazioni di sviluppo locale e di volontariato.

<<Per rispondere agli obiettivi della missione istituzionale – prosegue Bertani – sono stati individuati i territori delle due province lombarde che maggiormente rappresentano possibilità di collaborazione e sinergia con i comuni della Tunisia avendo maggiori attinenze con alcune attività artigianali e agricole presenti anche in Tunisia: si tratta di Lodi e Pavia>>.

Un ringraziamento particolare ai nostri rappresentanti del territorio, Livio Bossi – sindaco di Boffalora d’Adda, e Paolino Bertorelli – sindaco di Menconico – delegato della Comunità Montana, per aver contribuito alla realizzazione di questa missione. Ampia la partecipazione dei componenti della direzione regionale Aiccre: Paolo Mariani Crema, Patrizio Musitelli, Luciano Valaguzza, Davide Valia e Alberto Mazzoleni, revisore dei Conti. All’iniziativa ha partecipato l’assessore al Territorio della Giunta Regionale Pietro Foroni e ha seguito tutti gli eventi in programma il consigliere regionale Simone Verni.

Provincia di Lodi

La provincia di Lodi è di recente formazione essendo stata istituita nel 1992 a seguito dello scorporo di 60 comuni dalla provincia di Milano ma le origini storiche del territorio lodigiano sono più che bimillenarie. Sono cinque i comuni che si fregiano del titolo di città – Lodi, Codogno, Casalpusterlengo, Sant’Angelo Lodigiano e Lodi Vecchio – e il comune più piccolo è Maccastorna con poco più di 60 abitanti. Per approfondire la storia e la cultura lodigiana è stata organizzata una visita guidata alla città di Lodi. Altra tappa culturale rappresentata dalla Via Francigena e l’incontro con sindaco e amministratori di Orio Litta alla Grangia Benedettina.

La ceramica è un’antica arte che trova in questa provincia un’eccellente espressione artistica. I musei civici di Lodi raccolgono ceramiche del XV- XVII prodotte nei laboratori lodigiani. In città fiorirono grandi scuole di ceramica, come quella di Antonio Maria Coppellotti con le sue maioliche settecentesche, i decori all’italiana e alla francese e il ricordo alla cineseria, o la Fabbrica Rossetti, attiva dal 1729, con le maioliche dalle decorazioni policrome su sfondo bianco, e la Fabbrica Ferretti che si specializzò in ceramiche “Vecchia Lodi” con decori floreali. Fuori dal museo, tanti negozi e artigiani perpetuano la tradizione. Per conoscere da vicino questa importante realtà è stata organizzata una visita alla Ceramica Artistica Lodigiana C.A.L.: fondata nel 1981 da Angelo Pisati e Giovanni Minetti, è la più grande bottega di ceramica della provincia nonché una delle principali della Lombardia.

Il lodigiano è una terra ricca di presenze agroalimentari: tra Milano e Lodi si trova l’itinerario dei Sapori Lodigiani, lungo circa 120 chilometri, attraverso il quale al turista del gusto vengono offerti prodotti tipici come la Raspadura, il Granone Lodigiano e il Pannerone. La Rassegna Gastronomica del Lodigiano è il principale appuntamento enogastronomico locale: giunta alla XXXIV edizione, è una manifestazione tradizionale, consolidata e ormai quasi “storica” per il Lodigiano.

Per conoscere queste realtà sono stati visitati due importanti caseifici conosciuti nel mondo. Il CASEIFICIO ZUCCHELLI di Orio Litta, produttore del Grana Padano, che negli ultimi anni ha puntato nella rivalutazione e promozione dei prodotti gastronomici del territorio con il “Lodigiano Zucchelli”, vero erede del “Granone Lodigiano”, e della Raspadura Lodigiana, la tipica e prelibata sfoglia di formaggio. Il CASEIFICIO ANGELO CROCE di Casalpusterlengo, conosciuto per la produzione e la stagionatura del Gorgonzola Panna Verde e del Gorgonzola Malghese: qui vengono curati tutti i passaggi della filiera produttiva, dall’allevamento alla cura del bestiame fino alla stagionatura e la consegna dei formaggi. Dal 2014 si fregia del riconoscimento di “negozio storico”.

Tra le eccellenze imprenditoriali lodigiane non poteva mancare l’Erbolario, un’azienda nata nel 1978 da un’idea di Franco Bergamaschi e della moglie Daniela Villa che parla di bellezza al naturale; oggi vanta oltre 4.800 punti vendita in Italia e i suoi prodotti sono distribuiti in 45 paesi nel mondo.

Il benvenuto in terra lodigiana è stato realizzato dagli studenti del CFP della Fondazione Clerici. La federazione tunisina ha poi incontrato consiglieri delegati, sindaci e il presidente del Parco Adda Sud – un’area agricola e fluviale facente parte del Sistema Regionale Aree Protette – per meglio conoscere le autonomie locali territoriali e le politiche di sviluppo nel comparto turistico ed in particolare del turismo slow ed enogastronomico.

<<L’iniziativa è stata molto apprezzata sul territorio e anche la stampa locale ha riportato l ‘evento con commenti positivi – commenta Livio Bossi -; la delegazione tunisina ha avuto modo di conoscere alcune realtà aziendali e artigianali che rappresentano un orgoglio per il nostro territorio e una vetrina e un esempio utile per la loro realtà. Questa esperienza è stata un’ottima partenza per promuovere scambi internazionali che potranno in futuro essere ampliate coinvolgendo altri soggetti attivi sul territorio>>.

Si ringrazia Fabrizio Santantonio, presidente della Provincia di Lodi e i suoi consiglieri delegati, Daniele Saltarelli – sindaco di Castelgerundo, Elia Dal Miglio – sindaco di Casalpusterlengo, Enrico Sansotera – presidente del Consiglio comunale di Codogno, l’assessore al Turismo del Comune di Lodi – Milanesi Francesco, il sindaco di Orio Litta – Francesco Ferrari, il presidente dell’associazione Comuni Lodigiani – Giuseppe Maiocchi/sindaco di Livraga, il presidente del Parco Adda Sud – Francesco Bergamaschi, il direttore della Fondazione Clerici di Lodi – Carlo Bogazzi, e la responsabile del Settore Turismo della Provincia, Fede Costa


Provincia di Pavia

Percorsa dai fiumi Ticino e Po, che si incontrano a sud di Pavia e dividono il territorioin tre zone: in pianura troviamo il Pavese e la Lomellina; l’Oltrepò, in territorio appenninico, prende il nome dal suo essere dall’altro lato del Po rispetto al resto della provincia. Sono 186 i comuni della provincia, il più piccolo è Rocca de’ Giorgi con poco meno di 60 abitanti, ma sono oltre 80 i comuni con meno di 1.000 abitanti.

L’Oltrepò Pavese ha una popolazione di circa 150.000 abitanti distribuita su una superficie di circa 1.100 km², oltre un terzo dell’intero territorio provinciale. Situato nell’Appennino Settentrionale, il territorio di forma triangolare è costituito da una parte pianeggiante cui segue un’ampia zona collinare che, nel vertice meridionale, culmina in una zona montuosa. L’Oltrepò pavese si presenta come un territorio a due velocità con due parti chiaramente ben distinte: quella di pianura, la “città lineare” della via Emilia, un’area estesamente urbanizzata, allo snodo tra la grande regione urbana milanese e i poli del sistema regionale emiliano che da Piacenza giunge fino a Bologna. Alle spalle di questa città in formazione, si stende il “territorio lento”, quello collinare e poi montano, disposto lungo un orientamento nord-sud che raggiunge i 1.700 metri del monte Lesima. Questa parte ha caratteri misti, poggia su intensi valori ambientali e di paesaggio: dagli ambienti naturali ancora intatti e dai comparti ordinati dell’agricoltura, ai paesaggi inquietanti dello spopolamento e del bosco ormai privo di cura. La distinzione tra “città lineare” e “territorio lento” allude a differenze molteplici che includono anche caratteri sociali ed economici. In basso, vi sono sempre di più giovani; nella parte alta domina lo spopolamento, un fenomeno comune nelle aree interne, con una presenza significativa di anziani. Gli studi territoriali mettono in luce il potenziale del luogo: in relazione al turismo, l’interesse paesaggistico del territorio lo avvicinerebbe a territori altamente turistici come il Chianti o le Langhe; in relazione all’agricoltura, le produzioni vitivinicole, per quanto pregiate, sono ancora poco conosciute.

Prima tappa del tour oltrepadano è stata la Cantina Casa del Gè a Montalto Pavese, un’azienda a conduzione familiare con splendida vista sul castello di Montalto collocata in una zona rinomata per l’altissima vocazione vitivinicola, a 380 metri slm in corrispondenza del 45° parallelo. Al Riesling e al Pinot, che nella zona di Montalto Pavese trovano da sempre terreni d’elezione, si affiancano i classici rossi tra i quali spiccano alcune riserve provenienti da vigneti storici dell’azienda. Vini che rappresentano l’espressione di un territorio ricco e variegato e chi li ha prodotti.

Sul versante culturale il territorio è conosciuto per la presenza di diversi borghi inseriti nei circuiti nazionali, come “I borghi più belli d’Italia” e “Borghi Autentici d’Italia”. La visita guidata a Varzi, borgo medievale noto per il salame che porta il suo nome, ha permesso di conoscere la particolare struttura del suo centro storico con tre livelli di portici, una configurazione architettonica molto particolare originariamente pensata per proteggere dalle piene del torrente. Le abitazioni si susseguono su tipici lotti medievali, stretti in facciata e allungati in profondità, disposti su più piani. Questa disposizione urbanistica consentiva di rispondere in poco spazio alle molte esigenze dettate anche dagli intensi traffici di merci e di uomini che si svolgevano nella Varzi medievale: di abitazione e lavoro per i residenti, di stoccaggio delle merci, di transito e ricovero per i muli. Varzi è anche il punto di partenza per la Via del Sale, l’itinerario che nel Medioevo era usato da mercanti e contadini per trasportare su queste mulattiere le merci in Liguria e viceversa.

Le attività agricole e gli allevamenti sono stati il punto cruciale degli incontri successivi: nel Comune di Colli Verdi a circa 600 metri d’altitudine vi è l’azienda agricola “Il Boscasso”, un allevamento di circa 60 capre di razza Camosciata delle Alpi iscritte al libro genealogico e di alto valore genetico. Il desiderio dei titolari di vivere a contatto con la natura è alla base della decisione di allevare capre e di produrre con il loro latte formaggio secondo precisi criteri di qualità, conducendo in prima persona tutte le fasi lavorative: la raccolta del fieno, l’allevamento delle capre e dei capretti, la produzione del formaggio e la sua commercializzazione.

Altro incontro interessante, gestito da giovani agricoltori, si è tenuto presso l’azienda agricola “La valle della frutta” di Simone Rolandi a Val di Nizza. Realtà di antica tradizione, radicata nel territorio della Valle Nizza, è specializzata in frutta di qualità. La produzione è strettamente stagionale, dalla tarda primavera alla fine dell’estate, con diverse varietà di frutta anche antiche; a partire dalla tarda estate l’offerta è basata quasi interamente su una differente selezione di mele. Una particolare varietà è la pomella genovese, antico pomo autoctono, il cui nome deriva dal commercio del prodotto con i mercanti genovesi in cambio di sale.

Altro punto importante nella produzione di frutta è Bagnaria, che già negli anni Ottanta diede vita a un mercato della frutta per il commercio senza intermediazione, dal produttore al consumatore. Conosciuta per la coltivazione di ciliegie, le cui varietà e qualità sono il motivo per il quale la cittadina fa parte dell’Associazione Nazionale Città delle Ciliegie. Dal 1974 a giugno ha luogo la Sagra delle Ciliegie.

<<La delegazione tunisina ha potuto conoscere le realtà istituzionali del territorio e molti sindaci sono stati i veri fautori di questi incontri – commenta Paolino Bertorelli -; tutta la comunità dell’Oltrepò Pavese è grata al presidente e alla direzione di Aiccre Lombardia per aver organizzato la visita della delegazione tunisina facendo così conoscere bellezze culturali e del paesaggio e peculiarità del sistema agroalimentare oltrepadano, visitando luoghi della produzione e coltivazione dei nostri prodotti tipici. Iniziativa di ottimo successo che sicuramente porterà a futuri e proficui interscambi>>.

La visita si è conclusa con l’incontro nella sede della Comunità montana con presidente, sindaci e rappresentanti istituzionali territoriali, intervenuti per portare i saluti alla delegazione Tunisia. Al termine è stato siglato l’accordo di collaborazione tra Aiccre Lombardia e la Fédération Nationale des Communes Tunisiennes.

Si ringrazia il presidente della Provincia di Pavia e il consigliere provinciale Andrea Frustali, il presidente della Comunità Montana – Giovanni Palli, i sindaci di Montalto Pavese – Angelo Villani, il vicesindaco e gli assessori di Vari – Luigi Antoniazzi, Gabriele Indolenti e Antonella Cristiani, il sindaco di Colli Verdi – Sergio Lodigiani, il sindaco di Val di Nizza – Franco Campetti, il sindaco di Bagnaria – Mattia Franza, il sindaco di Fortunago – Achille Lanfranchi, il sindaco di Brallo di Pregola – Piergiacomo Gualdana, il sindaco di Canneto Pavese – Francesca Panizzari e il sindaco di Salice Terme – Fabio Riva, i rappresentanti delle organizzazioni agricole, artigiani e commercianti e degli industriali pavesi, il Gal e la Fondazione per lo sviluppo dell’Oltrepò.

Un ringraziamento anche ai sindaci di Montesegale, Calvignano, Borgoratto Mormorolo, Borgo Priolo, Ponte Nizza, Rocca Susella, Cecima, Rivanazzano che hanno seguito l’iniziativa.