Una nuova sanità europea: un accesso universale ed equo per tutti i cittadini dell’Unione.

La pandemia ha portato alla luce la necessità di costruire un sistema sanitario unito in grado di affrontare le future emergenze.

Di questo ha parlato anche il ministro Speranza intervenendo in videoconferenza durante l’ultimo meeting con gli altri ministri della salute tenutosi a Lubjana, in Slovenia.

Speranza ha affrontato proprio il tema di un sistema sanitario europeo capace di rispondere alle crisi future in maniera efficace e coordinata – ha commentato Carlo Borghetti,  Consigliere regionale del PD, Vicepresidente dell’Aula e Segretario Generale di Aiccre Lombardia – Mi fa piacere che siamo in sintonia”.

L’Unione Europea mira a migliorare la protezione, la prevenzione, la preparazione e la risposta nei confronti dei rischi per la salute dei cittadini.

“In piena pandemia è affiorata la necessità di avere un accesso universale ed equo ai vaccini non solo per motivi etici, ma anche per sconfiggere il virus e ridurre le disuguaglianze  – spiega Borghetti – Da qui ha preso il via l’idea di un’Unione europea della salute ribadendo l’importanza del nuovo ruolo dell’Europa sui temi sanitari con la sinergia e il coordinamento degli stati e delle regioni”.

A inizio 2021 il gruppo di lavoro “Disuguaglianze di salute nei sistemi socio sanitari”, coordinato da Carlo Borghetti e costituito da CALRE in collaborazione con CERGAS Bocconi, ha lavorato per identificare i fattori che causano disparità di accesso ai trattamenti sanitari da parte dei cittadini e valutare quali possano essere le azioni più adeguate a contrastare questo fenomeno.

“Abbiamo identificato sette principali fattori che creano diseguaglianze nei servizi sociosanitari: reddito, età, condizioni lavorative, patologie trascurate, territorio di residenza, cittadinanza straniera e genere, anche con il riferimento alle disuguaglianze subite dalle donne in tema di salute – ha aggiunto Borghetti – Abbiamo quindi chiesto alle Regioni europee, tramite un questionario, quali buone prassi abbiano in atto per contrastare questi fattori di diseguaglianza. Ne è scaturito un dossier”. 

L’Unione Europea pone come obiettivo la protezione della salute dei cittadini attraverso tutti gli strumenti necessari per prevenire le future emergenze e migliorare la resilienza dei sistemi sanitari europei.

Questo può essere possibile solo attraverso una sinergia e piena collaborazione di tutti gli Stati membri e delle Regioni.

“Sono totalmente convinto che – ha concluso Borghetti – l’Unione Europea debba assumere nuovi ruoli di impulso e coordinamento della sanità come già avvenuto proprio nel caso dei vaccini anti-Covid”.

A cura di E.C.